domenica 13 novembre 2005

In her shoes - Se fossi lei

C’è un luogo comune, particolarmente duro a morire, secondo cui l’amicizia tra donne è impraticabile. Certo, quel misto di affetto e invidia latente, supporto e piccole perfidie è ben più complesso del tipico rapporto di cameratismo maschile. Ma non per questo è meno forte: lo si potrebbe chiamare “sorellanza” se il termine non evocasse un’entità vagamente paranormale.

Nei suoi romanzi “Brava a letto” e “A letto con Maggie”, la scrittrice americana Jennifer Weiner ha indagato questo piccolo mistero con dovizia di particolari e ironia. Nel secondo, in particolare, la Weiner ha intinto la penna nel rapporto tra due sorelle, le quali incarnano un po’ gli estremi tra cui è costretta a oscillare l’identità femminile.
Tanto una è studiosa, materna, affidabile e drammaticamente in carne quanto l’altra è statuaria, promiscua, frivola e perennemente indecisa. La sola cosa in comune? La passione per le scarpe.

Quel conflitto arriva sugli schermi cinematografici con “In her shoes - Se fossi lei”, protagoniste Cameron Diaz, mai così sexy, e Toni Collette, già vista nel minicult australiano “Le nozze di Muriel”. Maggie, la sorella più giovane e procace, vive da sempre alle spalle della maggiore Rose, avvocatessa in uno studio legale. Dopo una lite furibonda Maggie parte sulle tracce della madre, morta in giovane età, fino a scoprire una verità sconvolgente.

Curtis Hanson, regista di “L.A. Confidential” e “8 mile” adatta con grazia questa commedia dai risvolti sentimentali e romantici, sfruttando al meglio il cast al femminile, su cui svetta la settantunenne Shirley MacLaine. L’arguzia dei dialoghi e il montaggio, molto spedito per un film di questo genere, rendono piacevoli le oltre due ore di pellicola.

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barcamp Romagna