domenica 27 agosto 2006

Slevin, patto criminale

Sulle tracce di Sex Crimes

Slevin (Josh Hartnett) è un ragazzo molto sfortunato. Nello stesso giorno perde il lavoro, la casa, la ragazza, il portafogli, e viene scambiato per l’amico scomparso dagli scagnozzi di due diversi gangster a cui deve un sacco di soldi: il Boss (Morgan Freeman) e il Rabbino (Ben Kingsley), loschi figuri che si guardano in cagnesco dalle rispettive roccaforti dopo una vita trascorsa a combinare affari sporchi.

Nel frattempo un truce killer di nome Goodkat (Bruce Willis) è al lavoro, mentre la ragazza della porta accanto (una insolita Lucy Liu) e il poliziotto tutto d’un pezzo (Stanley Tucci) indagano sulla vicenda. Ma è davvero solo sfortuna, quella di Slevin?

Si è parlato di Quentin Tarantino come ispiratore di questo film estivo firmato dal regista scozzese Paul McGuigan (The Acid House, Appuntamento a Wicker Park). Ma, francamente, a parte il gangsterismo da garzantina e la violenza gratuita sparsa a piene mani, l’autore di Kill Bill c’entra poco. Nonostante il cast stellare, Slevin – Patto criminale mi ha ricordato, piuttosto, un thriller di serie B del 1998: “Sex Crimes – Giochi pericolosi”. Stesso procedimento induttivo nella stesura della sceneggiatura (da un finale “shock” a un plot barcollante e autoreferenziale). Stessa disonestà complessiva nei confronti dello spettatore, che non può distinguere tra flashback “veri” e inventati. Stesso incomprensibile entusiasmo del pubblico adolescente. Con una differenza: se non capite dopo cinque minuti dall’inizio del film qual è la vera trama di Slevin, tanto vale che continuiate a dormire.

domenica 20 agosto 2006


Luigi, stella italiana
Una Fiat 500 tra i protagonisti del nuovo film Disney/Pixar

Nel settembre del 1948, sul finire della “Golden Age” della radio americana, la CBS cominciò a trasmettere “Life with Luigi”, una commedia che per gli standard odierni non potrebbe essere considerata men che politicamente scorretta. Il protagonista era un immigrato italiano a Chicago che ogni settimana, con il suo inglese sgrammaticato e infarcito di “Mamma mia”, affrontava gli imprevisti dell’immigrazione in un Paese tanto lontano e diverso dal suo. Razzismo mascherato?

Effettivamente la Italian Antidefamation League tentò a più riprese di impedirne la messa in onda. Eppure la “vita con Luigi” deve essere rimasta ben radicata nella cultura popolare americana, se la Fiat 500 ferrarista di “Cars”, il nuovo film di animazione Disney/Pixar, porta proprio quel nome e parla (nella versione originale, in italiano è doppiata da Marco Della Noce) come il poco conosciuto antenato.

Luigi Basco faceva ridere per il suo accento
, ma la via che gli veniva tracciata di fronte era lastricata di valori che poteva abbracciare senza abbandonare i propri tratti distintivi. Agli immigrati che vivono in Italia oggi quali modelli di riscatto, quali proposte di integrazione stiamo proponendo, anche attraverso i media? Mi vengono in mente solo ballerini e protagonisti di reality show.

barcamp Romagna