Una top model nel mio letto
Modella di vita
Cosa si ottiene incrociando un commesso viaggiatore esibizionista con una meretrice ninfomane? Una top model, ovvero un essere il cui unico scopo è quello di farsi possedere (visivamente) dal maggior numero di persone, al fine di vendere una merce.
E invece di eccepire sulla prestazione, invero un po' scarsina, tutti giù ad adorarla, in una dimensione estetica ed erotica da preadolescenti in crisi ormonale. Come cantava il Lorenzo di Corrado Guzzanti: “Tu non sei una donna, sei de più, sei ‘na modella”.
Ma c’è anche chi, a questi esseri irraggiungibili non pensa proprio. Come Francois Pignon, il protagonista di “Una top model nel mio letto”, che si preoccupa piuttosto di non essere ricambiato dalla bella libraia Emilie (Virginie Ledoyen), di avere un lavoro migliore di quello da parcheggiatore e di non dover condividere più l’appartamento con l’amico Richard.
Va decisamente meglio al miliardario Pierre Levasseure (Daniel Auteil), che da due anni tradisce la moglie con Elena, famosa mannequin d’alto bordo. Di fronte a una foto compromettente, che svela la tresca, i destini dei due uomini si incrociano. Al parcheggiatore, ritratto per sbaglio accanto alla modella, viene chiesto di fingere di esserne il fidanzato e ospitarla a casa propria. Ne nascono, ovviamente, equivoci su equivoci.
Francis Veber, il regista di “La cena dei cretini”, non si smentisce: ancora una volta il tema principale è quello del gioco degli opposti in uno spazio condiviso per forza, e ancora una volta i personaggi più umili sono rappresentati, nella commedia umana, come i meno infelici. Si ride garbatamente, senza inutili volgarità.
Nessun commento:
Posta un commento